Parlare in corsivo? Adesso si può. Dalle lezioni su TikTok ai cantanti più famosi

La cadenza milanese rimarcata con le vocali chiuse e trascinate fa impazzire la Generazione Z che ha reso in poche settimane il fenomeno sempre più virale e globale investendo di diritto anche il mondo della musica

La lingua italiana, come tutte le altre del mondo, è costantemente in evoluzione con neologismi, cadenze e proverbi che arricchiscono continuamente il parlato nella sua quotidianità ed in ogni sfaccettatura. Il ricco ed ampio mondo dei social ha reso questo processo ancor più rapido ed eterogeneo, dando vita a grandissime novità gergali, introdotte e nate dall’evoluzione dei dialetti. Ma quando l’esagerazione diventa persino virale e da trend si trasforma in una specifica accezione diffondendosi a macchia d’olio, si è quasi certi di assistere ad un fenomeno unico ed innovativo. È questo il caso del corsivo, un nuovo modo di parlare introdotta dai giovani milanesi che hanno iniziato a prendere in giro tramite dei video sui social, la classica cadenza milanese dei ceti più danarosi, un mix di raffinatezza e linguaggio quasi “trascinato”, ricco di abbreviazioni e storpiature.

Vocali chiuse, parole mozzate, tono monotono ed alquanto “irriproducibile”, che ha ammaliato milioni di utenti di TikTok, diventando non solo un trascinante trend ma persino una moda. Sul noto social network, in un brevissimo lasso di tempo, sono nate vere e proprie lezioni di corsivo, con tanto di insegnanti che “interrogano” i propri studenti creando un duetto e ricondividendo il video, che diventerà a sua volta  virale. Insomma, una catena difficile da interrompere e che coinvolge sempre di più gli adolescenti di tutta Italia, al di là della provenienza. A ripeterne le regole basilari è proprio una nota TikToker, Elisa Esposito, che al momento vanta quasi 800mila follower, che si diverte a stuzzicare gli utenti con domande e giochi sul corsivo, comparando più termini non solo dell’italiano ma anche dei più svariati dialetti nostrani. La parola più riprodotta è “amïo”, diminutivo di amore e che si trasforma in corsivo da “amo”. Se Elisa ne rivendica la maternità, lo scontro è pronto: l’influencer Chaimaa Cherbal in un video TikTok del 6 giugno, dichiara di esser stata la prima ad utilizzare il corsivo ma già nel 2020 vi sono palesi tracce del suo impiego sui social. Ciò passa in secondo piano, rispetto al grande successo ottenuto dalla stessa Esposito ospite di numerosi programmi tv di satira sulle reti nazionali, citata persino dal Post e dal Fatto Quotidiano. Mica male.

Il concetto del “parlare corsivo” era già ben noto in tutto il globo dove fenomeni similari si sono fatti spazio sul web anche nel Regno Unito ed in America. Tra questi l’accento “Valley Girl” ben noto al mondo social, con suoni e vocali allungate che rappresentano in maniera sarcastica le giovani ragazze ricche della California, diventato di moda negli anni ’90 con serie tv e film. Inoltre, numerose attrici italiane persino negli anni ’50 hanno portato sul piccolo schermo la cadenza forzata milanese, rendendola iconica: basti pensare a Franca Valeri con il personaggio della Signorina Snob, o più recentemente Paola Cortellesi, Virginia Raffaele e Caterina Guzzanti. Insomma, gag scherzose che fanno subito presa non solo nel mondo social ma anche, più semplicemente, all’orecchio ben attento del fruitore che lo riprende con amici e nel quotidiano nel modo più iconico ed unico, facendolo persino proprio.

TikTok non è stato il primo luogo che ha fatto conoscere il corsivo. Nella scorsa stagione del reality “Il collegio” infatti, è diventato virale uno spezzone dove alcuni dei partecipanti parlavano “in corsivo”, esasperando la cadenza milanese durante un futile litigio per uno scatolo di biscotti. Ma non solo: numerosi cantanti amatissimi soprattutto dai più giovani, hanno persino la tendenza di cantare in corsivo. Tra i più noti Blanco, Sangiovanni, Rkomi, Madame e Tha Supreme. Non tutti i protagonisti del mondo dello spettacolo però, accettano di buon grado l’utilizzo del corsivo sia nel parlato, in particolar modo milanese, che nel canto. Tra questi Fedez, che in una puntata del suo show online “Muschio Selvaggio” con Luis Sal, ha commentato con Sangiovanni proprio questa prospettiva, suggerendo ai suoi fan ed ai colleghi musicisti di non abusarne…anche perchè rende difficile la comprensione del testo di una canzone.  Insomma, un fenomeno divisivo ma che piace proprio tanto alla Generazione Z.

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